Francamente non ci sarebbe molto altro da dire sull’ignobile gazzarra di tre fra i più inqualificabili politici italiani a Strasburgo. Se non che, come al solito, si gioca con le parole per esercitarsi nella solita manfrina all’italiana, quella del “lancia il sasso e nascondi il braccio”. Come dire: visto che la cazzata l’abbiamo fatta, diamoci un tono.
Così accade di sentire che i tre suddetti, più qualche altro loro compare, si sono precipitati a dire che l’attacco non era a Ciampi, ma all’euro: una strategia ben nota, quella di cambiare discorso, come quando Giobbe Covatta diceva “non siamo noi che siamo razzisti, sono loooooro ad essere napoletani”.
Poi qualcuno dovrebbe far loro notare che a gestire il passaggio dalla lira ell’euro in Italia è stato il loro governo di centrodestra, che non ha fatto niente per prevenire le truffe e i rincari, a tutto vantaggio di industriali e commercianti e a svantaggio dei consumatori. E ringrazino Iddio per l’euro, che ha evitato ripercussioni peggiori in crac miliardari come Parmalat e Cirio.