Genoa in C, squalifiche pesanti per gli illeciti sportivi. E poi squadre senza soldi, fidejussioni false.
Adesso basta. Basta con questo calcio. Mi piacerà vedere qualche partita alla tv, ma se mi chiedete chi mi “piace” del mondo del pallone, rispondo “Nessuno”.
Troppi soldi, fra l’altro inesistenti, o spesi da qualche magnate che ne ha già tanti (troppi) e che li usa per altri fini, politici e sociali.
Basta con gli ultras, poveri kamikaze al soldo delle società, che non capiscono niente, e credono di valere qualcosa solo perché fanno la voce grossa, e invece fanno solo danni, se non cadaveri.
Basta con i sottoboschi di mediatori, accompagnatori, guardie del corpo, matrimoni in tv, vacanze in Sardegna, retorica.
Ci vorrebbe una bella cura dimagrante, un po’ come seppero fare la pallacanestro, che fu a un passo dal baratro, portataci dalla dissennata gestione demichelisiana; o meglio, la pallavolo, che fece un passo indietro economico negli anni del maggior fulgore, ed è rimasta ai vertici mondiali.
Il calcio, invece, sta diventando non più uno sport, ma un ricettacolo di problemi sociali, una roba da polizia e welfare invece che un passatempo e un gioco.