Caro Antonio, credo che intantio le trofie si possano cuocere anche meno dei 18-20 minuti indicati sulla confezione. Mi spiego, anche perché ho utilizzato una cottura un po’ diversa: li ho lasciati bollire per 14 minuti circa, e ho notato che erano già ben cotti. Li ho quindi scolati (raffreddando l’acqua di cottura), e li ho messi in un contenitore di plastica, con un po’ di olio, e l’ho lasciato altri cinque minuti fuori della finestra, a raffreddare ulteriormente. Questo perché ho deciso di portarli a mia moglie che mangiava in ufficio.
Ho quindi chiuso il contenitore, l’ho messo nella scatola con il barattolo del pesto, il parmigiano e una grattugia e sono andato in ufficio da mia moglie.
Lì, scartato il tutto, mia moglie ha condito le trofie e ha scaldato un po’ al microonde.
Insomma, procedura non-standard.
Ma la pasta ha mantenuto una consistenza morbida e piacevole in bocca, senza sfaldarsi.
Il pesto è molto delicato e profumato non eccessivamente; il suo gusto rimane piacevolmente al palato, anche con un piccolissimo sentore di piccante (forse l’olio?).
Ripeteremo la prova, anche se la prima è già stata piacevole.
Ottimo anche l’imballaggio all’amido di mais, che verrà riutilizzato per far giocare i bambini: basta bagnare un lato dei “salsicciotti”, ed essi si possono incollare o a un foglio o tra di loro, per comporre disegni o costruzioni in rilievo.
Giorno: 14 febbraio 2006
Arrivate
Le trofie, intendo.
Seguirà recensione.