A proposito di ingerenza

“Ma si deve rilevare, purtroppo, una sempre maggiore marginalizzazione di un’autentica azione politica. Il progressivo sviluppo della socialità e il tumultuoso svilupparsi delle soggettività nel campo privato e pubblico hanno portato a coltivare più l’interesse immediato dei particolarismi che il bene comune, con una conseguente gestione riduttiva della politica. Anziché un inserimento vivo e costruttivo delle formazioni sociali intermedie nel complessivo contesto della vita pubblica organizzata si è progressivamente realizzata una privatizzazione del pubblico. Così, di fronte ad una società proliferante, lo Stato è divenuto sempre più debole: affiora l’immagine di un insorgente neo-feudalesimo, in cui corporazioni e lobbies manovrano la vita pubblica, influenzano il contenuto stesso delle leggi, decise a ritagliare per il proprio tornaconto un sempre maggiore spazio di privilegio”.

Il cristiano non può accontentarsi di enunciare l’ideale e di affermare i principi generali. Deve entrare nella storia e affrontarla nella sua complessità, promuovendo tutte le realizzazioni possibili dei valori evangelici e umani della libertà e della giustizia. In questo la Chiesa e i cristiani si fanno “compagni di strada” con quanti cercano di realizzare il bene possibile.
In particolare il cristiano laico è chiamato, sotto la propria responsabilità, non solo a inserire le sue esigenze etiche nella storia, ma anche a far fiorire la città dell’uomo attraverso la sua professionalità, la sua testimonianza e l’impegno alla partecipazione, come pure attraverso una legislazione adeguata e una conseguente fedeltà ad essa.

CEI, Nota pastorale Educare alla legalità.
1991

Odissee Millemiglia

Per carità, volo poco, ma non avevo mai fatto finora l’esperienza Alitalia.
Ieri, tornando da Bruxelles, è stato il battesimo del fuoco.
Per il rientro da un finesettimana nella capitale belga, avevamo trovato un volo pomeridiano della nostra bella compagnia di bandiera, con transfer a Milano Malpensa.
E vabbè: da BRX a MXP regolare, snack pessimo, ma personale gentile. Un po’ di ritardo… ma tollerabile.
Allo scalo lombardo, la sorpresa: volo per Venezia cancellato.
Tengo presente che siamo in 5, due adulti e tre piccoli.
Ok, niente panico: andiamo al banco transfer, e ci assegnano il volo per… Trieste. Lì ci sarà un bus per rientrare a Tessera.
Forza e coraggio, dài. Al gate ovviamente altro ritardo.
Saliamo a bordo. Nulla.
Tutto fermo. Perché?
Perché nel transfer si sono persi… due giapponesi, che evidentemente avevano deciso di usare qualcos’altro.
Ovviamente a bordo si mugugna. Qualcuno dice che la colpa è tutta di Alitalia che ha deliberatamente deciso di annullare il volo. Una cosa che, verso Nordest, pare frequente, ma soprattutto a danno di Trieste. Invece stavolta è toccato a Venezia.
Si parte così un’ora e 40 dopo il previsto.
A Ronchi dei Legionari, bus, e si arriva a Tessera all’una e mezza.
Saremmo dovuti arrivare alle nove e mezza.
Poi uno dice che Alitalia sta in bolletta. Ci sarà un perché, no?