Appunti sparsi su Lisbona

Esiste la metro dall’aeroporto fino al centro cittadino

Il portoghese non si capisce

Il Castello è la parte più turistica, nel senso di infestata da piazzisti e borseggiatori

L’acqua di rubinetto e quella senza gas è cattiva

Le bottigliette sono piccole

I chioschi fanno buoni prezzi e buoni caffè

Il caffè non è male, e costa poco

Il traffico è intenso e nei vicoli si blocca, ma nessuno suona il clacson

La gente non è espansiva, e invece è molto gentile

Ricorda molto Trieste, non solo per la piazza affacciata sull’acqua

Il tram mi fa impazzire

2015-07-26 15.35.20-1

Spettri

Registro che i profughi che arrivano da noi stanno aumentando.

So che sono pochetti rispetto a quello che si deve affrontare altrove.

Vedo agitare spettri che non esistono.

Vedo che quegli spettri fanno crescere il consenso elettorale.

Vedo che non ci sono risposte serie a quegli spettri.

Che dire? Che fare?

Accelerare

Stanno succedendo cose da noi, forse meno violente rispetto a ciò che è stato visto in altre parti del mondo.

Ma l’impressione è che una pagina stia per essere voltata, anche nel nostro Paese. Sarà il nuovo governo, sarà la stanchezza di tante inutili contrapposizioni forzate.

E la necessità impellente di cambiare qualcosa. Nelle istituzioni, nelle strutture – non solo nostre, anche quelle più globali.

Poi c’è chi resiste, chi dice che “era sempre così, cosa vuoi cambiare”. Oppure chi agita spauracchi e totem da difendere. Un po’ come quelle brutte periferie che bisognerebbe abbattere e invece qualcuno vagheggia come “tradizione” e invece sono solo ruderi.

La mia generazione è stata invitata ad accelerare, a non aver paura del nuovo, del futuro. C’è invece qualcuno che non vuole vederlo, quel futuro. Certo, magari non lo vedremo completato noi. Però occorre accelerare, cambiare. Siamo pronti?

Ho visto…

Quoto – che sarebbe “copio” – da Mondoloma (criptato):

Un abbozzo di urlo
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla fatica di attendere il loro turno nell’assumersi il compito di guidare il Paese, costrette a sorbirsi le lezioni di politica, economia e cultura tenute dai mediocri servi di coloro che negli anni ’80 erano considerati i Potenti d’Italia.
Anziani incartapecoriti dal logorio del tempo, intenzionati a portarsi anche noi, definiti giovani nonostante l’imbiancarsi dei capelli, nelle loro tombe per la cupidigia di essere riveriti e applauditi anche nell’aldilà

P.S.: L’amico e collega precisa che si tratta del suo contributo a un contest in Rete, oppure chiamatelo meme. Chi vuole, partecipi. A me sembra di ricordare l’inizio di “Dio è morto”… il finale era più ottimista.

Tre metri sopra la Chiesa

Sto guardando l’Agorà dei Giovani di Loreto, ennesimo mega raduno organizzato dalla Cei. Ne ho vissuti anch’io, a partire dal mitico “Udine ’80” che segnò una controtendenza alle adunate di carattere politico ed eversivo.
Con gli anni – e le varie Feste dei Giovani – il sapore di queste adunate è sempre più stucchevole, quasi una messinscena.
A Loreto, Benedetto XVI pare non abbia tra l’altro voluto alcuno show, preferendo una sorta di pseudo-dialogo con risposte e meditazioni. Eppure la tivvù cerca di spettacolarizzare, infilando in questo Agorà dei giovin attori di belle speranze, che mi sanno tanto di Scamarci lavati nell’acquasantiera.
Poi, magari, tra qualche anno li vedremo nelle copertine dei settimanali di Gossip.

Non abbiamo bisogno…

L’Africa non ha bisogno del nostro superfluo, dei nostri scarti o delle nostre elemosine. Tantomeno delle nostre spazzature. Ha bisogno di noi, certo, è evidente, ma solo se ci lasciamo contaminare, solo se riusciamo a ribaltare le nostre prospettive e ad allargarle all’infinito come quella strada rossa che dalla missione si inoltrava nella savana.

Francesca è tornata dal Kenya. Seguire.

Contraddizione in termini

io faccio la raccolta differenziata, mi muovo poco in auto, uso lampadine a basso consumo, non ho il condizionatore d’aria a casa, non esagero con telefoni e compagnia.
Perché dovrei venire sensibilizzato da una serie di megaconcerti di cantanti strapagati, viziati, cocainomani, con palchi enormi che consumano energia quanto una media città?

Al mondo ci sono più musulmani (1 mld 322 mln) che cattolici (1 mld 115 mln). Un primato dovuto alla maggiore fertilità dei Paesi islamici.
Andate a spiegare questo fenomeno a chi si sente perseguitato dal Vaticano. Odifreddi vada a dire a un mullah che Dio non esiste, poi si allontani il più velocemente possibile.