Quelli di Bora.La stanno organizzando il MittelCamp (Trieste 21-22 Dicembre) in vista della caduta dei vecchi muri.
Chissà se a Trieste i muri interiori stanno per cadere.
Forse nelle nuove generazioni non sono mai esistiti, ma si scontrano con odi e dolori antichi.
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Fontecedro dove sei?
Visto Luttazzi la scorsa notte.
Ha vomitato insulti, storture e veleni repressi per un’ora filata.
Per carità, lo hanno trattato come una m**** per sei anni.
L’unica cosa bella sono i suoi slapstick, le sue battute fulminanti.
Il resto s’è perso nella foga – comune ad altri tipo la Guzzanti – di dire la veritàààààà (cit. Zavattini), visto che tutto il resto del mondo non la dice.
Ci vorrebbe una Gialappa’s.
Quasi quasi…
Faccio come Evan Williams con Facebook…
Spie!
Hamilton che era in testa prima dell’ultimo Gran Premio, alla fine è terzo.
Come l’Inter…
Radici che si estirpano
No, non sono d’accordo con chi ha tratteggiato la figura di Luciano Pavarotti come di una di quelle retrive “cartoline italiane” buone solo per gli emigranti o la bassa cultura popolana.
Pavarotti è stato il più grande epigono di una tradizione di cantanti – di cui i tenori sono le “star” – che tramandano la cultura altissima della musica lirica, questa sì “Made in Italy”. Una cultura musicale nobile, con esponenti quali Verdi, Puccini, Rossini, che rimanda alle vicende storiche del Risorgimento e della nascita dell’Italia. E spero ci siano suoi eredi.
Sono le nostre radici. E lasciamo stare le intrusioni nel pop; o forse, diamo atto a Pavarotti di aver nuovamente resa popolare la lirica. Mia nonna sapeva a memoria le arie delle Opere, questa era la sua cultura di matrice popolare.
Noi abbiamo i Finley, e questa sarebbe la nostra?
Pd? Meglio la pagnotta…
Da Alice (gruppo Telecom-La7-MTV, insomma tutto in casa…)
Mario Adinolfi, giornalista e candidato outsider per la guida del Partito democratico, sarà il protagonista del talk show “Pugni in tasca” che tratterà di lavoro, denaro facile, sesso e politica
Che avevo scritto, quando è stato aperto il blog di Adichììì su LA7?
La botta allo stomaco
Ieri sera sono rimasto in piedi fin dopo l’una per vedere tutta la fiction su Paolo Borselino. Magistrale, ammetto: da Tirabassi all’attrice che interpreta la moglie del magistrato, all’enorme Ennio Fantastichini, poi c’è pure la neo-star Elio Germano, una bravissima a me sconosciuta che fa la figlia Lucia. Tutto recitato sotto le righe, senza retorica o scene-madre. Ottima cosa.
Nel mezzo, trailer di un improbabile Giancarlo Giannini con occhialoni, cappotto extralarge e beretto che dovrebbe interpretare Carlo Alberto Dalla Chiesa, alto tre volte lui, e con un’altrettanto improbabile Stefania Sandrelli, che dovrebbe essere una “doppia” Emanuela Setti Carraro…
Al termine, pubblicità della suoneria “Tano”, con un cellulare dotato di coppola.
Un Maalox, per favore.
Poco più di un gioco
Non voglio dire parole eccessive per una piccolezza come un blog, che considero poco più di un gioco ma sta il fatto che io scrivendo per il Corsera e per la rivista Il Regno non avrei affatto bisogno di una terza bacheca per dire di più in quanto osservatore delle fedi: qui io cerco di esprimermi oltre la professione. Mi propongo di reagire ai giorni come uomo, se la frase non suonasse eccessiva. E cerco di farlo come uomo cristiano.
Dal blog di Luigi Accattoli, vaticanista del Corriere della Sera
N.B.: la cosa non s’è risolta, ma non me ne importa niente, al momento
Decisionismo
Da Eio
Oggi ho deciso che piovo.