Una doverosa rettifica

Invitato dal diretto interessato nei commenti di questo post, mi scuso con Luca Sofri per non aver compreso il senso delle sue critiche a Grillo. Glielo devo.
Sono d’accordissimo sul principio che, una volta scontata la pena, un cittadino condannato per un delitto ha il diritto di vedersi restituiti i diritti che gli erano stati tolti, prima fra tutti la libertà, e poi anche il diritto di votare ed essere votato.
Resta vivo il problema – che Grillo affronta col metodo dell’elefante nel negozio di cristalli – di coloro che si accreditano come degni di venire eletti dopo essere stati coinvolti in faccende di corruzione o concussione, o comunque in reati in cui hanno colpito la credibilità delle istituzioni. L’oblio politico in questo senso è una cosa molto rischiosa.
E’ anche vero che i giudici, nelle sentenze, sanciscono anche l’interdizione da cariche pubbliche per un tot di tempo; però questa pena accessoria non viene comminata in caso di riti alternativi,come il patteggiamento, cui molti “ladroni” sono ricorsi, per poi tornare in sella con una certa faccia di bronzo.
Certo, non è una petizione on line che può risolvere questo delicato problema.
Nemmeno i cartelloni che promettono meno tasse per tutti dovrebbero essere creduti…